«Sento un grande desiderio di comunità»

«Se oggi sapremo rimanere uniti vivremo meglio anche il domani»

Questo è il titolo che “Il Biellese” ha pubblicato sull’articolo uscito nell’edizione di martedì 24, dove ha riportato l’intervista che don Fabrizio ha rilasciato al noto giornale locale.

Cerco di vivere con le mie tre comunità dell’Unità Pastorale Occhieppo ricordandomi ogni giorno che un pastore deve stare davanti, in mezzo, in fondo al proprio gregge. Mai come in questo tempo scopro la verità di essere chiesa “ospedale da campo”, secondo l’efficace immagine di papa Francesco.

Pure nelle necessarie restrizioni le tre chiese parrocchiali sono aperte a quelli che vogliono trovare un momento di oasi rinfrescante: Occhieppo Inferiore 8:30-12:00, Galfione 8:30-12:00, Occhieppo Superiore (Santo Stefano) 9:00-18:00 tutti i giorni.

Personalmente sono presente in chiesa parrocchiale a Occhieppo Inferiore (mercoledì 16:30-18:00) e a Occhieppo Superiore (Santo Stefano) (sabato 16:30-18:00), per ascoltare, pregare, confessare e per distribuire la Comunione a chi ne manifesti il desiderio. Tutto questo nel più assoluto rispetto delle distanze e nell’osservanza delle attenzioni raccomandate.

La fatica del momento presente non deve farci dimenticare la carità: per ora in chiesa a Occhieppo Superiore continua la raccolta di Fra Galdino; anche a Occhieppo Inferiore la San Vincenzo tiene aperto il punto di raccolta nella loro sede di via Villa, 4 il mercoledì dalle 17:00 alle 19:00. La San Vincenzo a Occhieppo Inferiore ha effettuato la distribuzione mensile alimentare alle famiglie bisognose mercoledì e giovedì pomeriggio, fatta in due momenti separati con appuntamenti distanziati per usare la massima prudenza.

L’associazione Con Tatto a Occhieppo Superiore continua la consegna alimentare settimanale solo per le situazioni più gravi su appuntamento o grazie alla collaborazione con i servizi sociali, ascolto e medicinali (Fra Galdino-salute) attraverso comunicazioni telefoniche.

Una grande scoperta (per me molto poco tecnologico!) in un periodo come l’attuale, dell’utilità dei mezzi di comunicazione messi intelligentemente a servizio della pastorale e dell’annuncio del Vangelo. Grazie al sito dell’unità pastorale, a Facebook , newsletter, WhattApp, ai miei collaboratori e alle catechiste, il parroco può trasmettere a una vasta parte della comunità preghiere, riflessioni, proposte di celebrazioni in famiglia, avvisi e comunicati.

Con mia grande gioia e per rispondere a un bisogno del cuore, venerdì scorso ho girato un video-messaggio per i bambini, ragazzi, giovani e famiglie, che ha avuto una grande risonanza e accoglienza nelle “mie” comunità. Emerge e percepisco un forte desiderio della gente di UNITA’ e COMUNITÀ’, il bisogno di una parola di consolazione e di incoraggiamento capace di ridare speranza e un po’ di luce in questi giorni bui. Lo stesso suono delle nostre campane, un buongiorno su WhattApp, una telefonata all’anziano o alla persona sola acquistano il sapore di primavera.

Forse riaffiora la nostalgia di quell’Altro che noi preti dobbiamo, seppur pallidamente essere segno portando “il Balsamo della consolazione e il vino della speranza”.

La Santa Messa di domenica 15 marzo senza la presenza di fedeli e trasmessa in streaming dal nostro sito, ha avuto una accoglienza vasta (1043 persone raggiunte, 696 interazioni, 856 visualizzazioni). Al rintoccare del mezzogiorno le campane festose hanno accompagnato l’Ave Maria e l’applauso all’Italia che ho invitato a fare uscendo dai balconi e andando nei nostri cortili. Chissà se rimarremo così uniti anche dopo? Chissà se le distanze forzate di oggi saranno gli abbracci gioiosi di domani?

Chissà se tutti e dieci “i lebbrosi guariti” torneranno a ringraziare il Signore o uno soltanto?

Ho la speranza che se viviamo bene quest’ora anche con il Signore, saremo capaci di vivere meglio domani.

La regina di Oropa ci aiuti

                                                                                                                                                                                            Don Fabrizio Mombello