Santuario di San Clemente

Occhieppo Inferiore, Via San Clemente

Santuario di San Clemente in Occhieppo Inferiore


CENNI STORICI

La chiesa di San Clemente è una delle più antiche del Biellese e colloca le proprie origini prima del Mille; è costruita accanto a quella che era una delle più importanti vie di comunicazione, già di origine romana, di cui rimane il nome “Strada Vecchia per Ivrea”.

Nel Secolo X esistevano quasi certamente due Parrocchie in Occhieppo e, probabilmente, il paese gravitava su due aree ben definite , ma col tempo e gli eventi, l’attuale chiesa di Sant’Antonino (posizionata sull’altura della Cerchia) prese il sopravvento e diventò l’unica parrocchiale di Occhieppo.

La chiesetta Medioevale di San Clemente era un piccolo edificio di forma rettangolare, conservato per buona parte nella costruzione odierna, con il coro affrescato con Madonne e Santi. La Madonna venerata sull’altare laterale detta anche “Madonna del Mondoni” (nome di cui si ignora l’origine) è più antica degli altri affreschi e presenta i caratteri gotici del XV secolo. Dietro l’altare maggiore gli affreschi possono essere attribuiti a mani diverse: Gaspare da Ponderano per il San Clemente al centro e De Bosis le altre Madonne e Santi. Particolare è San Silvestro, patrono dei bovari che qui ne celebravano solennemente ‘la festa ogni anno e da loro fatto effigiare; San Sebastiano e San Fabiano erano un tempo evocati contro le epidemie del bestiame.

La Chiesa di San Clemente divenne un piccolo Santuario dedicato alla SS. Vergine a cui cominciarono ad accorrere sempre più numerosi i fedeli, anche dai paesi vicini, per le frequenti grazie ottenute tanto che nel 1596 fu inviato ad Occhieppo, da parte del Vescovo di Vercelli, il Pievano di Cavaglià per condurre un’indagine su grazie e miracoli operati dalla Madonna. Di questa visita esiste, nell’Archivio Parrocchiale di Occhieppo Inferiore, un manoscritto di 64 pagine redatto dal Notaio Guglielmo Trotta che raccoglie le testimonianze delle persone chiamate a deporre e che ci dà notizie precise sulla situazione dell’edificio e della storia di San Clemente.

In seguito la Chiesa venne portata allo stato attuale, con le navate divise da colonne in pietra con artistica facciata. A partire dal 1681 le notizie si fanno più precise infatti da allora vengono redatti annualmente i “Libri dei conti” da parte dei “ministri ed amministratori” (cosi erano chiamati a quel tempo i priori) i quali erano nominati ogni anno durante la festività di San Silvestro.

Da questi libri si possono ricavare le tappe di ampliamento della Chiesa e la costruzione del Romitario in cui ospitare il Cappellano ed in seguito un eremita.

Nel 1683 venne iniziato il campanile, nel 1725 venne ulteriormente alzato e nel 1744 vengono spese £ 5 per la croce sul campanile.

Nel 1767 inizia la “fabbrica “della Sacrestia. Purtroppo nell’eseguire i lavori inerenti a questi due manufatti, due degli affreschi del Coro vengono “tagliati” per far posto alle porte.

La Rivoluzione Francese sembra azerare la storia di San Clemente, tanto che non si hanno più notizie certe fino al 1883 anno in cui si riprende, a cura di un Comitato, a celebrare la festa della Natività di Maria Vergine così come viene celebrata oggi.

Fu il Comitato che nel 1900 acquistò l’Organo Ramasco Fagnani che sino ad allora aveva suonato negli ampi spazi della Basilica di San Sebastiano a Biella.

Quest’Organo (pezzo rarissimo, fratello d’arte dell’Organo di Pesey Nancroix in Savoia, costruito dagli stessi organari nel 1773), era stato costruito nel 1786 ed a San Clemente suonò sicuramente sino agli anni 40.

In questi ultimi anni si è affrontato il suo restauro, ad opera dell’organaro svizzero Thomas Walti con la supervisione della Commissione Arte Sacra della Diocesi e della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici e il 26 Settembre 1998, con una solenne e molto partecipata cerimonia, l’Organo è tornato a riempire con i suoi suoni e le sue armonie la nostra antica Chiesa di San Clemente.

La cascina annessa alla Chiesa è parte integrante di essa essendo stata costruita come abitazione del Cappellano e, più tardi, degli Eremiti (di cui si conoscono solo pochi nomi) che erano i custodi della Chiesa, Nell’ultimo secolo la cascina e gli annessi terreni sono stati affttati da una famiglia di contadini.

Grazie alla collaborazione di diversi Enti ed Associaioni la cascina ora è rinata divenendo sede dell’Ecomuseo dell’Arte Organaria e di altre realtà ambientali, culturali e tradizionali.

San Clemente

Papa Clemente I (Roma, … – Cherson, 23 novembre 100), è stato il 4º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 92 al 97.
È considerato un Padre della Chiesa.